MALATTIE FUMO-CORRELATE

Il fumo di sigaretta contiene numerose sostanze chimiche molte delle quali tossiche, ed è causa dell’insorgenza di patologie polmonari croniche, tra cui la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), neoplasie polmonari e patologie cardiologiche. Solo recentemente il fumo è stato messo in relazione allo sviluppo di patologie che coinvolgono l’interstizio polmonare, ossia la componente di tessuto del polmone attorno alle vie aeree, dove sono contenuti gli alveoli che assorbono l’ossigeno dall’aria che respiriamo. Esiste quindi un nuovo gruppo di malattie che coinvolge questa componente del polmone e che è messa in relazione all’esposizione con il fumo di sigaretta, definite pertanto Interstiziopatie polmonari fumo-correlate. Ottenere una diagnosi molto spesso non è facile, e la TC ad alta risoluzione (HRCT) non sempre permette di chiarire tutti gli aspetti relativi alla diagnosi, per cui è necessario ricorrere a metodiche un po’ più invasive come la biopsia del tessuto polmonare.

La  Bronchiolite respiratoria associata a interstiziopatia polmonare (RB-ILD) è una patologia rara, a carattere infiammatorio che si istaura nei fumatori o ex fumatori tra i 30-60 anni di età. I sintomi sono aspecifici caratterizzati da affanno che si manifesta soprattutto sotto sforzo e tosse persistente. Alla HRCT si evidenzia ispessimento delle pareti bronchiali, noduli centro-lobulari, opacità a vetro smerigliato ed enfisema soprattutto localizzato ai lobi superiori. E’ molto utile eseguire spirometria e diffusione alveolo-capillare, degli esami di semplice esecuzione e soprattutto non invasivi, per studiare la funzionalità del polmone. In questo caso specifico evidenziano rispettivamente un quadro ostruttivo (il flusso di aria attraverso i bronchi è ridotto) e una riduzione dei valori di diffusione (Difficoltà degli scambi gassosi a livello dell’alveolo). La terapia più importante è naturalmente l’interruzione dell’abitudine tabagica. In seconda istanza può essere utile iniziare una terapia con alte dosi di corticosteroide sebbene non in tutti i casi risuvi sia una risposta.

La polmonite interstiziale desquamativa (DIP) è una patologia anch’essa rara, caratterizzata dall’accumulo di cellule del sistema immunitario, macrofagi, negli spazi alveolari causando infiammazione e/o fibrosi. Molto importante anche in questo caso è l’esecuzione delle prove di funzionalità respiratoria, e soprattutto l’astensione dal fumo di sigaretta. Può anche essere utile intraprendere terapia con corticosteroidi sebbene in alcuni casi il decorso della patologia sia progressivo.

Fibrosi polmonare idiopatica associata ad enfisema (CPFE) caratterizzata da affanno soprattutto sotto sforzo e tosse secca persistente. Molto spesso si associa all’ipertensione polmonare per cui va eseguito un ecocardiogramma con valutazione della pressione nell’arteria polmonare (PAPs) e inoltre visto il maggior rischio di sviluppare cancro è bene eseguire annualmente una HRCT. La prognosi è generalmente grave. La Spirometria può evidenziare volumi dinamici polmonari nella norma, sebbene la DLCO risulti estremamente compromessa. La HRCT mostra fibrosi polmonare distribuita soprattutto alle basi polmonari, mentre l’enfisema è più evidente ai lobi superiori.

Istiocitosi a cellule di Langherans, patologia rara, caratterizzata da infiltrati di cellule immunitarie come macrofagi e cellule dendritiche in diversi organi, tra cui il polmone. I sintomi più frequenti sono tosse secca, affanno sotto sforzo, febbricola e perdita di peso.  Si associa al diabete insipido una patologia caratterizzata dalla poliuria e dall’eccessivo introito di acqua giornaliero, e da lesioni osteolitiche della teca cranica e delle ossa lunga. I test di funzionalità respiratoria mostrano spirometrie a patogenesi ostruttiva, e DLco ridotta. Il primo intervento terapeutico anche in questo caso si basa sulla cessazione dell’abitudine tabagica.