EMOGASANALISI

L’emogasanalisi arteriosa (EGA), consiste in un prelievo arterioso, in genere a livello dell’arteria radiale, tramite una siringa eparinata, che permette di misurare il pH ematico, le pressioni parziali dei gas (ossigeno ed anidride carbonica) ed altri parametri (elettroliti, emoglobina e relativa affinità per l’ossigeno).
In genere il prelievo si effettua a livello dell’arteria radiale, poiché più facilmente accessibile a livello del polso, soprattutto quando si superficializza, grazie al piano osseo sottostante. Può essere utilizzata però anche l’arteria brachiale o femorale, ma difficilmente questo avviene in un ambulatorio.
Prima di effettuare il prelievo, si esegue il test di Allen, un test clinico che valuta la capacità dell’arteria ulnare di garantire un adeguato flusso di sangue alla mano, in caso di occlusione dell’arteria radiale.
Il prelievo, sviluppato entro 10 minuti, da immediatamente i risultati al paziente.
I parametri misurati sono la concentrazione di ossigeno sciolto nel plasma, espressa come pressione parziale (Pa) che nel soggetto normale è di 80-100 mmHg, di anidride carbonica, che è di 35-45 mmHg,  il PH ematico, che è compreso tra 7.35-7.45 e la saturazione (SaO2), che misura la quantità di ossigeno legato all’emoglobina.
Il polmone ha un ruolo importante nel mantenere il Ph ematico, garantendo una ventilazione adeguata per eliminare la CO2.
Se il Ph è minore di 7.35, si parla di acidosi, se maggiore di 7.45 si parla di alcalosi, che in base ai valori della PaCO2 (pressione parziale di anidride carbonica) e dei bicarbonati (HCO3-) viene distinta in metabolica o respiratoria.
La condizione di acidosi respiratoria è tipica dei pazienti con Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO), polmoniti, ostruzione delle vie aeree, sindrome delle apnee ostruttive del sonno.
La PaO2 è la misura della pressione parziale di ossigeno disciolto nel sangue, i cui valori normali sono compresi tra i 85 e 100 mmHg e presentano tendenza a ridursi con l’età. Se la PaO2 è al di sotto di 60 mmHg, siamo di fronte ad un quadro di insufficienza respiratoria, ed è necessario che al paziente venga prescritta l’ossigenoterapia.
L’emogasanalisi però ha alcune limitazioni, quali il polso impalpabile, arteriospamo e la necessità di analizzare il campione entro 10 minuti. Inoltre presenta controindicazioni, le cui principali sono la presenza di coagulopatie o la terapia anticoagulante a dosi medio-alte. Le complicanze più frequenti sono il dolore, la comparsa di ematoma nella sede della puntura, lo spasmo arterioso e una risposta vaso-vagale.